Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA &
ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE -
Anno XXII – 11 ottobre 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia
del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Disturbi
dello spettro dell’autismo (ASD): la stimolazione del cervelletto modula la DMN.
La
stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMN)
è stata impiegata in adulti autistici per stimolare il cervelletto laterale,
impegnato in funzioni socio-cognitive e spesso interessato da alterazioni
correlate con le manifestazioni cliniche dei disturbi ASD. La stimolazione è
stata erogata da Hsing-Chang Ni e colleghi in una
sessione intermittente di theta burst (iTBS).
Il
risultato mostra che la iTBS cerebellare è innocua,
adatta ad autistici adulti e in grado di modulare la funzione di reti cerebrali
di grande scala come la rete di default (DMN, da default mode network).
Naturalmente sarà necessario procedere a ulteriori studi che valutino su
campioni di dimensioni maggiori gli effetti e, soprattutto, verifichino se con
stimolazioni cerebellari ripetute si ottengono benefici neurobiologici e
clinici maggiori e duraturi. [Cfr. Cerebellum 24
(6): 159, 2025].
Come
fame, sete e paura possono silenziare il dolore cronico anche resistente ai
comuni trattamenti. Un
circuito del tronco encefalico identificato dai recettori Y1 è in grado
di ridurre il dolore cronico quando un bisogno o una necessità determinano lo
stato di fame, sete o paura in un animale. In particolare, Nitsan Goldstein e
colleghi hanno accertato che la priorità segnalata intensamente da questi stati
inibisce i neuroni parabrachiali Y1R mediante il rilascio del
neurotrasmettitore peptidico NPY. I risultati dello studio dimostrano
l’esistenza di un hub analgesico endogeno presso i neuroni parabrachiali
che esprimono il recettore Y1.
Gli
autori dello studio sottolineano che la scoperta di questo nuovo meccanismo non
deve necessariamente far pensare allo sviluppo di nuovi farmaci, ma può anche
suggerire – sulla base delle connessioni e di altri nuovi dati neurofisiologici
– dei modi basati sul cambiamento di stile di vita, per attivare naturalmente
questi meccanismi dell’analgesia endogena. [Cfr.
Goldstein, N., Maes, et al. Nature – AOP doi: 10.1038/s41586-025-09602-x,
2025].
La
codifica del collicolo superiore può suggerire nuove strategie per il
trattamento delle dipendenze. Il
collicolo superiore (CS) o tubercolo superiore della lamina
quadrigemina è un’importante stazione delle vie visive o vie ottiche, che
attraverso il corpo genicolato laterale proiettano alla corteccia dell’area
calcarina del lobo occipitale, e partecipa a numerose funzioni. Un suo ruolo
importante consiste nel convertire impulsi sensoriali in impulsi motori, al
fine di dirigere l’attenzione e i comportamenti orientati.
Xingfang
Cun e colleghi hanno dedotto dalla loro sperimentazione che i neuroni
glutammatergici del CS codificano stimoli visivi associati alla ricompensa
mediante apprendimento associativo, e sono necessari per il recupero della
memoria che guida il ripristino dello stato funzionale. Questa
evidenza aggiunge un elemento nuovo alla conoscenza del processo di addiction
(dipendenza) e suggerisce nuove strategie nel trattamento della dipendenza da
sostanze psicotrope. [Cfr. Cun X. et al. Scientific Reports – AOP doi:
10.1038/s41598-025-19192-3,
2025].
Glioblastoma:
individuazione di un FAK inibitore macrociclico per il trattamento. Il glioblastoma è il tumore maligno
del cervello con la maggiore incidenza e la più alta malignità. Le terapie
attualmente praticate sono ancora poco efficaci e deludenti. La FAK (focal adhesion chinase) è un importante obiettivo per la ricerca
farmacologica e regola la proliferazione cellulare tumorale, l’invasione e la
resistenza al trattamento. Sebbene un grande numero di FAK-inibitori siano
entrati nella ricerca clinica, vi sono pochi resoconti del trattamento
controllato del glioblastoma con questi farmaci. L’articolato e analitico
studio condotto da Ting Wu e colleghi della School of
Pharmaceutical Sciences, Guizhou University, Guiyang
(Cina) ha individuato l’inibitore FAK macrociclico GZD-257 quale molecola
ideale della sua classe, per l’eccellente penetrazione della barriera
emato-encefalica, e per l’efficacia nell’indurre arresto del ciclo cellulare in
fase G2/M e apoptosi delle cellule U118-MG. [Cfr. Bioorg
Med Chem Lett 130: 130424, 2025].
L’inferenza
sociale nel trattamento precoce della schizofrenia sembra essere molto
promettente. Anju Kotwani,
Jessica Wojtalik e colleghi hanno sperimentato la
cognizione sociale quale mediatore tra la neurocognizione
e l’esito funzionale nelle fasi iniziali schizofrenia. In particolare, gli
autori dello studio hanno rilevato che migliorando la capacità del cervello di
usare le inferenze conoscitive per comprendere le situazioni sociali,
invece di esercitare solo le abilità cognitive elementari come nei training
tradizionali, migliorava notevolmente il recupero funzionale. Kotwani e colleghi sostengono che questo tipo di intervento
precoce possa prevenire la disabilità psichica di lungo termine. [Cfr.
Psychiatry Research – AOP doi: 10.1016/j.psychres.2025.116594, 2025].
Gli
ormoni sessuali hanno un’influenza più marcata e diffusa sul cervello della
donna di quanto si crede. L’ampia
distribuzione in tutto il cervello dei recettori per gli ormoni sessuali è una
nozione classica ma, forse anche per abitudini legate allo studio della
fisiopatologia delle principali affezioni caratterizzate da alterazioni di
queste molecole di segnalazione nella donna, si continua a sottovalutare
l’entità di cambiamenti, quali quelli volumetrici, indotti dagli ormoni
prodotti dall’ovaio in aree cerebrali non considerate in questo genere di
ricerca. Uno studio condotto in un piccolo campione di donne, che includeva una
paziente affetta da endometriosi e una in trattamento contraccettivo orale, ha
prodotto risultati che sottolineano l’importanza di considerare diversi regimi
ormonali, oltre quello del ciclo mestruale, per comprendere le dinamiche
strutturali del cervello, e suggeriscono che i ritmi ormonali possono
determinare cambiamenti strutturali diffusi del cervello da indagare per
le loro conseguenze fisiologiche. [Heller C., et al., Nature Neuroscience – Epub
ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-02066-2, 2025].
Musica
in grado di migliorare le prestazioni in compiti cognitivi basati su giudizi
percettivi. È
nozione comune, sostenuta da innumerevoli conferme sperimentali, che l’ascolto
di musica “allegra” con un ritmo sostenuto è in grado di stimolare la neocorteccia
degli ascoltatori e migliorarne le prestazioni psicomotorie e l’efficienza in
compiti cognitivi. È meno noto se l’ascolto di musica gradita agli ascoltatori,
ma non necessariamente dal ritmo trascinante, possa migliorare l’efficienza in
compiti cognitivi. I nostri soci hanno effettuato delle prove sperimentali
preliminari su un piccolo campione non significativo, al solo scopo di
verificare se esiste un effetto e, in caso positivo, suggerire l’allestimento
di uno studio controllato su un campione numericamente significativo ai
visitatori del nostro sito che lavorano in questo campo, con la pubblicazione
di una notula come questa.
L’idea
è nata dall’esperienza di alcuni soci che andavano a lavorare al computer
nella sala da the di un locale del centro storico di Firenze[1], dove si poteva ascoltare una compilation
di successi internazionali molto apprezzata, al punto che non passava giorno
senza che qualcuno chiedesse informazioni per poterla acquistare. L’impressione
dei nostri soci era che l’ascolto di quei brani accrescesse motivazione,
attenzione ed efficienza. Il piccolo esperimento è consistito nell’adottare una
sequenza quasi identica di brani (Sway; Quizas,
quizas, quizas; Besame mucho; Que serà, serà;
Garota de Ipanema, ecc.) per l’ascolto durante
compiti cognitivi di scelta di immagini basata su giudizi tecnico-percettivi,
confrontando la prestazione effettuata con la compilation, senza e con
l’ascolto di rap poco graditi. L’aumento di velocità e precisione con la
compilation gradita è stato evidente; in particolare, si è registrato un
lieve picco durante l’ascolto di Quizas, quizas, quizas cantata da
Angela Aguilar.
Naturalmente
un campione numeroso e un accurato studio fMRI durante l’esecuzione del compito
potranno fornire dati ben più dettagliati, accurati e significativi, anche in
rapporto alle regioni cerebrali più o meno stimolate dalla musica; ma, intanto,
speriamo di aver fornito un suggerimento a chi dispone dei finanziamenti per
allestire uno studio ben strutturato. [BM&L-Italia, ottobre 2025].
Parente
degli squali, lo spotted ratfish ha dei denti sulla fronte che usa durante
l’accoppiamento. Detto
anche “ghost shark” e “pesce ratto o coniglio”, lo spotted ratfish è
un pesce cartilagineo dell’Ordine dei Chimeriformi (Hydrolagus
colliei) con un comportamento interessante: si
può dire che ha un modo singolare di dare baci-morsi d’amore. Infatti, come ha
osservato nel suo ultimo studio Karly Cohen, biologo
della Washington University, questa creatura marina usa dei denti che sporgono
da tenaculum, un’appendice che ha sulla
fronte, per tenere ferma la compagna. I denti sul tenaculum
sono in assoluto i primi descritti fuori della cavità orale di un animale;
anche se, sulla scorta di alcuni studi di biologia evoluzionistica marina,
Cohen osserva che un antenato fossile dell’Hydrolagus
colliei, provvisto di tenaculum,
poteva già avere questi denti ectopici. [Cfr. PNAS USA 122 (37): e2508054122,
2025].
Videocamere
nascoste rivelano i comportamenti di un enigmatico felino asiatico. Asian golden cat è il nome inglese del Catopuma temminckii,
talvolta reso in italiano con la traduzione un po’ naif di “gatto dorato
asiatico”; ma non si tratta di un gatto nel senso comune del termine, bensì di
un felino di media taglia accostato al puma, che in genere pesa il triplo di un
gatto, e una variante maculata americana di questo animale è l’ocelot (Leopardus pardalis),
detto anche gattopardo americano. Il felino di Temminck
abita principalmente le foreste del sudest asiatico e, nonostante la notevole
curiosità che suscita, il suo comportamento è poco noto per i pochi studi
finora realizzati, a causa del numero sempre più basso di esemplari viventi –
peraltro schivi e tendenti a nascondersi – per la deforestazione e decenni di
bracconaggio per la pelliccia e le ossa. L’Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura (IUCN) ha classificato questa specie col pelo
marrone rossiccio o bruno dorato, tra quelle “prossime alla minaccia di
estinzione”. Si riconosce per un caratteristico disegno facciale: gli occhi
sonno cerchiati di bianco e una banda bianca contornata di nero attraversa
ciascuna delle due guance. Ora, nuovi studi ci informano su aspetti
interessanti delle sue abitudini intelligenti.
La
videoregistrazione continua (camera trap) ha rivelato particolari del
comportamento di questa straordinaria specie felina, che assume aspetti morfologici
diversi nelle differenti regioni in cui vive. È noto che cattura prede enormi,
di varie volte maggiori della sua taglia, quali piccoli di cervo, di muntjac e di bisonte, ma è meno noto – e ora documentato
dai nuovi video – che prima di mangiare gli uccelli, una delle sue prede
preferite, li spenna, ossia li spiuma accuratamente, come facciamo noi con i
polli. [Fonte: Sascha Pare, LiveScience, October 4, 2025].
Notule
BM&L-11 ottobre 2025
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